Convergenza tra sicurezza informatica e fisica: Andrea Biraghi

Come prepararsi alla convergenza tra sicurezza informatica e fisica?

Lo racconta Andrea Biraghi nell’articolo “Preparing for physical and cyber security convergence“, scritto per Longitude, Ottobre 2020.

Una strategia di sicurezza completa nell’ambiente delle minacce di oggi richiede infatti soluzioni che tengano conto sia della sicurezza fisica che di quella informatica, perché anche le minacce informatiche sono nella realtà minacce fisiche. Pensando alla sicurezza cyber-fisica in modo unificato, oggi i leader possono e devono investire in una tecnologia digitale avanzata che renda la loro rete e le loro strutture più sicure.

Infatti, da quando la pandemia COVID-19 ha iniziato a diffondersi nel mondo, ci sono stati cambiamenti inaspettati, come uno sviluppo più veloce della tecnologia e della digitalizzazione, dovuto anche alle nuove necessità createsi. Nello scenario che riguarda la tecnologia odierna però i componenti del mondo reale però “interagiscono con il cyberspazio attraverso sensori, computer, sistemi di comunicazione, portandoci rapidamente verso quella che è stata chiamata convergenza Cyber-Physical World (CPW)”. Di cosa si tratta? Dato il fatto che sicurezza fisica e sicurezza informatica sono intrinsecamente connesse è necessaria una cooperazione tra le funzioni della stessa sicurezza, con il potenziale vantaggio di poster utilizzare gli stessi sistemi. 

Come preparsi alla convergenza tra sicurezza informatica e fisica

“Il mondo fisico, reale, sta diventando sempre più saturo di oggetti che hanno una capacità di calcolo e che comunicano con la rete, tra loro o con gli utenti / cittadini. Praticamente tutto, nel prossimo futuro, sarà interconnesso e dovrà raccogliere informazioni, prendere decisioni autonome e rispondere a stimoli predefiniti”

Andrea Biraghi, Preparing for physical and cyber security convergence

Convergenza tra sicurezza informatica e fisica: l’Internet delle Cose (IoT)

Ebbene si, entro la fine del 2020 ci saranno più di 230 miliardi di oggetti intelligenti – Iot attivi. 24,4 miliardi di questi dispositivi saranno collegati direttamente in rete: basti pensare al sistema di navigazione dell’auto per spostarsi, al cellulare e le applicazioni per ordinare lo shopping online e così via. Troppe poche volte però ci fermiamo a rilfettere su come la nostra vita oggi sia connessa al mondo cibernetico.

Ed invece la maggior parte di ciò che ci circonda è oramai automatizzato: i treni ad alta velocità, gli atterraggi degli aerei, le metropolitane “driver less” e via dicendo.

“Possiamo quindi facilmente comprendere la difficile correlazione tra sicurezza informatica e sicurezza fisica dei passeggeri. Se qualcuno avesse la capacità di violare uno qualsiasi di questi sistemi, potrebbe causare danni alla vita umana, cortocircuitando così istantaneamente il mondo cibernetico e fisico. È solo un primo esempio di come le due realtà siano ora collassate in un nuovo unico universo”.

Andrea Biraghi

Cyber ​​attacchi alle strutture critiche: la guerra cibernetica

Nel suo articolo Andrea Biraghi però parla anche della guerra informatica o cyber war, e di come questa sia correlata ai cosiddetti “servizi essenziali” come acqua, elettricità, gas, fondamentali per la vita quotidiana.

“Tutte le reti che permettono alla tua casa di ricevere la propria acqua, luce e gas, sono sistemi automatici, costituiti da sensori, attuatori e computer che permettono di gestire e regolare la portata, la pressione, la tensione per dare a tutti un servizio efficiente e continuo. Tuttavia, il fatto che queste reti siano diffuse su tutto il territorio e quindi siano così estese, le espone a possibili attacchi che hanno lo scopo di interrompere il servizio pubblico”.

Andrea Biraghi

La verità è infatti che una guerra informatica può infliggere lo stesso tipo di danno di una guerra convenzionale: la differenza sta solo nel fatto che la tecnologia informatica può danneggiare interi sistemi senza sparare un solo proiettile. E alla fine dobbiamo renderci consapevoli che si, la vita digitale ci rende la vita più comoda ma, allo stesso tempo, siamo molto meno sicuri.

Qui di seguito potrete trovare l’intero articolo: Preparing for physical and cyber security convergence

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